
WhatsApp netiquette, tra galateo e buon senso
WhatsApp Netiquette, ovvero alcuni suggerimenti utili per utilizzare questo canale di comunicazione nel modo corretto e nel pieno rispetto del prossimo.
Secondo l’ultima indagine di Hootuite (rif. 2017), WhatsApp è al terzo posto tra i social media più utilizzati in Italia. Scaricata da più di un miliardo di persone e utilizzata in oltre 180 paesi, come tutti gli strumenti tecnologici ha bisogno di regole per poter essere utilizzata in modo efficace. Soprattutto se decidi di trasformarlo in uno strumento di promozione della tua attività.
Come sopravvivere alle decine di notifiche che si ricevono ogni giorno? Ecco qualche suggerimento.
1. Non
Inviare
Una
Parola
Per
Volta
Quando
Vuoi
Comunicare
Con
Qualcuno
I messaggi in serie non sono simpatici a nessuno. Rendono difficile la lettura e trasmettono una notifica per ogni parola inviata, in questo caso te ne sarebbero arrivate 11. Non è meglio dire tutto in una volta sola?
2. Non inviamo romanzi
Lunghezza non è mezza bellezza. Il messaggio può essere interessante e utile, ma più è lungo e meno persone lo leggeranno. È davvero importante aggiungere tutti quei dettagli? Sicuro che non si possa ridurre in un paio di frasi? Cerca di sintetizzare il concetto e, se proprio rimane lungo, suddividi il messaggio in più parti. Oppure non inviarlo, telefona!
3. Correggi gli errori con l’asterisco
Piccoli tasti per grandi dita, a chi non capita di inviare qualche messaggio errato? Succede, non è un problema. L’importante è correggere subito inviando anche la parola corretta seguita da un asterisco. Esempio:
– ck vediamo domani!
– ci*
4. Gli ultimi accessi non sono affari tuoi
Non è carino spiare l’ultimo orario in cui qualcuno ha utilizzato WhatsApp. In genere si fa per sapere se la persona è presente e in quanto tempo risponderà, ma questo comportamento rischia solamente di risultare invadente. Quindi niente controlli, niente solleciti (“Hai ricevuto? Perché non rispondi?”) e niente ansia. Le spunte blu aiutano già a capire se il messaggio è stato recepito o meno, per tutte le altre urgenze esiste sempre il telefono.
5. Emoji che?
Usale, ma con moderazione. Le Emoji servono per far capire lo stato d’animo e sostituiscono egregiamente il tono della voce che è impossibile trasmettere tramite un testo scritto. Vanno utilizzate? Sì, ma in modo coerente al contesto e senza esagerare. Se stai inviando un messaggio con tre Emoji, chiediti se inserirne una quarta potrebbe davvero salvare il mondo 😉
6. Cura l’essenzialità
Se ogni messaggio è una notifica, come distinguere le comunicazioni importanti dalle semplici chiacchiere da bar? Non sentirti obbligato a scrivere sempre, soprattutto se la domanda è generica e qualcun altro ha già risposto. Su WhatsApp è possibile perfino evitare il corteo di “grazie” e “prego” senza che nessuno si offenda.
7. I gruppi non sono insalate
Non aggiungere persone a caso solo perché pensi che potrebbero stare bene in quel gruppo. Ricordati anche di chiedere l’autorizzazione prima di farlo: non puoi dare per scontato che tutti utilizzino WhatsApp come te. Inserire persone in un gruppo significa mettere il loro numero (dato personale) a disposizione di tutti i presenti. Pensaci bene!
8. Le catene lasciale a Sant’Antonio
Evita di condividere qualsiasi tipo di messaggio che suggerisca di inviare lo stesso a più persone in cambio di un giovamento. Le più popolari? “Gira questo messaggio a 10 amici e domani sarà una bella giornata”, “WhatsApp diventerà a pagamento, invia questo messaggio a 5 persone e il logo diventerà blu”, “I sintomi di quel male sono i seguenti, invialo a 10 persone e salverai vite umane”. Ricevi un messaggio del genere e non capisci se è reale o se è una bufala? Cercala su Google, la maggior parte di questi messaggi risale al 2006.
9. Le abbreviazioni funzionano solo nei codici fiscali
Scr cs nn serve a nll e fa sl venire il nrvs. Lo stesso vale per i xke, i cmq, i qlc e i grz.
WhatsApp non ha limitazioni di testo e la lingua italiana è bellissima. Perché non perdere qualche secondo in più per scrivere in modo discorsivo e comprensibile?
10. Lasciare il gruppo non è un peccato capitale
Se la tua pazienza non ce la fa più, hai il mio permesso per andartene. Abbandonare le conversazioni che non ti interessano è un tuo diritto, hai la libertà di lasciare andare ciò che ti crea un disagio. Saluta tutti e ciao. L’alternativa più soft? Silenziare il gruppo in questione in modo da non ricevere più le notifiche.
La differenza tra gli sms e WhatsApp sta nella possibilità di dialogare con gli altri senza limiti e pagando unicamente la connessione internet. Ciò però non deve essere una scusa per utilizzare a sproposito questo strumento che, se impiegato bene, può rivelarsi davvero un’ottima risorsa per comunicare efficacemente con gli altri.
E la WhatsApp netiquette sul lavoro?
Può capitare di utilizzare WhatsApp come strumento di promozione e per tenere aggiornati i propri clienti. In questo caso, l’attenzione ai contenuti e il rispetto della privacy altrui dovranno essere prioritari.
I miei suggerimenti, validi anche per la vita quotidiana, sono:
- Chiedi sempre il permesso prima di inviare un messaggio. Non pensare che conoscere un numero di telefono ti consenta di utilizzarlo a tuo piacimento.
- Avvia le conversazioni nel modo più opportuno, spiega chi sei e come hai avuto quel numero.
- Rispetta sempre le decisioni degli altri: se una persona ti chiede di non essere più contattata, elimina il suo numero dalla rubrica.
- Non utilizzare elenchi di contatti che non ti appartengono e non condividere con terze persone i numeri dei tuoi clienti. Questi sono dati personali e non puoi acquisirli o cederli senza l’autorizzazione dei loro titolari.
- Non violare mai i Termini di Servizio (e nel dubbio rileggili ogni tanto). Questo include il divieto di inviare comunicazioni ingannevoli, illegali o minacciosi.
E tu come utilizzi WhatsApp?
Image source: Jonas Leupe su Unsplash
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