risolvi i problemi

Risolvi i problemi diventando parte della soluzione


Hai presente il nervosismo che sale quando le cose non vanno come vorresti?

Una talpa che rovina l’orto, l’elettricità che viene a mancare, il dolce che non lievita bene…

Triste ma vero, i problemi fanno parte della nostra vita. A volte sono semplici imprevisti, altre sono veri e propri ostacoli. Eppure è normale, al punto che persino la Legge di Murphy si è scomodata a parlarne:

“Se qualcosa può andare male, lo farà.”

“Ogni soluzione genera nuovi problemi.”

“Dentro ogni grande problema ce n’è uno più piccolo che sta lottando per venir fuori.”

La cosa più antipatica, forse, è che generalmente i problemi si presentano quando meno ce li aspettiamo. Ci colgono impreparati e ci mettono in crisi.

Quindi il bivio: subire o agire?

Penso che siano queste due parole a determinare se la nostra è solo una lamentela o un problema da risolvere.

Anzi, ti dirò di più. Secondo Fred Kofman, professore di Leadership e Coaching, a fare la differenza è la mentalità con cui ci poniamo davanti alle difficoltà. «Se non vedi te stesso come parte del problema – dice – tu non potrai essere parte della soluzione.» Un po’ come dire che abbiamo sempre una scelta, quindi reagire tocca a noi.

È un principio che troviamo in diverse culture.

Per esempio, Joseph Campbell – mitologo e consulente per Star Wars – l’ha definito ‘L’eroe con mille volti’: l’eroe inizia il suo viaggio sentendosi in balia di circostanze esterne finché, alla fine, si rende conto di avere il controllo del suo destino. Sa di poter scegliere come comportarsi, imparare e crescere.

Kofman, riprendendo questo esempio, dice che gli eroi non sono solo personaggi mitologici. Sono esempi di noi al meglio. L’avresti mai detto?

Ecco quindi cinque suggerimenti che possono aiutarci ad affrontare i problemi quotidiani.

1. Accetta la sfida

Non esiste alcuna entità amorfa chiamata ‘problema’. Noi diamo questo nome alla situazione che non ci piace. È un problema per noi.

Il modo migliore per superarlo è quello di rimboccarsi le maniche, mettersi in gioco e accettare la sfida.

Il piatto del giorno non è venuto come volevi? La grandine improvvisa ha rovinato il tetto dell’agriturismo? Bene, qual è la tua prossima mossa?

Lascia che le cose accadano e poi amale, diceva l’uomo d’affari e leader religioso Joseph B. Wirthlin.

Avere una mente aperta e proattiva è essenziale. Non cadere nella trappola del piangersi addosso continuando a chiedersi «Perché a me, mondo crudele?» Pensa piuttosto a quale sarà la tua prossima azione. Chiedi agli altri. Molti problemi si possono limitare o evitare accettando punti di vista differenti dai nostri.

2. Diventa responsabile

È allettante cercare di incolpare gli altri scrollandosi di dosso ogni colpa.

«Se solo fossi stato attento ai fornelli!» «Sono mesi che ti chiedo di riparare la porta!»

Un consiglio: non farlo. Prenditi le tue responsabilità per diventare parte della soluzione.

O meglio, diventa l’eroe di cui parla Campbell. Non chiederti «perché sta succedendo proprio a me?» ma «qual è la cosa migliore che io posso fare quando questo accade

È arrivato il momento di smettere di incolpare fattori esterni come la legge, la concorrenza, i clienti o il fato. È vero che questi elementi possono influire sui tuoi obiettivi, ma la realtà è che solo tu puoi decidere come reagire. E sarà questa capacità a fare la differenza.

Un esempio semplice e forse antipatico? Amazon. Si sente spesso dire che per colpa di Amazon i piccoli negozianti stanno fallendo. È colpa di Amazon se i clienti preferiscono comprare online anziché entrare in negozio. E se invece di chiederci «perché vanno da Amazon?» ci chiedessimo «perché non entrano da me?». C’è chi l’ha fatto e si è reso conto che le persone preferivano Amazon per la varietà di scelta o perché permetteva di ricevere i prodotti direttamente in ufficio. Chi si è preso la responsabilità di trovare una risposta alle esigenze dei clienti, chi si è sentito parte della soluzione, ha aumentato il suo fatturato. Con tanti saluti ad Amazon.

3. Concentrati su ciò che desideri

Pensa a un problema che hai in questo momento. Cosa vorresti che accadesse?

Farlo scomparire non servirebbe a niente, evitare ciò che non vuoi ti toglierebbe solo l’energia necessaria per realizzare ciò che invece desideri.

Come dice Kofman, è fisiologico: NON pensare a un orso bianco.

Ammettilo: lo hai pensato.

Questo ci insegna che ci vuole molta concentrazione e impegno per toglierci qualcosa dalla mente. Quindi, invece di impiegare il tuo tempo a pensare come sarebbe una vita priva di determinati problemi, chiediti «cosa voglio veramente?». Visualizzalo nel modo più dettagliato possibile. Pensa a come staresti bene a obiettivi raggiunti. Cerca di immaginare cosa hai fatto per arrivare a quei risultati. In questo modo sarai in grado di stabilire i parametri che misureranno il tuo successo.

4. Un passo alla volta

Sai con quante palline si impara a fare i giocolieri? Una. Sarebbe impensabile imparare a lanciarne subito tre contemporaneamente, non trovi?

Qui vale lo stesso principio: tanti piccoli passi, tanti piccoli obiettivi, per arrivare alla risoluzione del problema. Fermati e pensaci: quali piccoli passi ti aiuteranno a risolvere il problema dei clienti che non vengono più a comprare il pane? Quali piccoli obiettivi potresti raggiungere per evitare che il ghiaccio rovini la tettoia?

Riflettici attentamente e ricorda: sarà il raggiungimento di queste piccole mete che ti riempirà di soddisfazione e felicità. E proprio la felicità, dice Kofman, deve essere l’ultimo vero obiettivo.

5. Non fermarti mai

Sir Winston Churchill diceva che «il successo non è mai definitivo, il fallimento non è mai fatale; è il coraggio di continuare che conta».

Per ottenere ciò che desideri, devi impegnarti con determinazione. Dopotutto te lo meriti! Sarà poi la perseveranza a portarti al raggiungimento dei tuoi obiettivi. «La felicità deve accadere e lo stesso vale per il successo – conclude Fred Kofman – devi lasciarla accadere anziché preoccuparti per lei.»

Quindi ora prova a pensare: quale problema ti sta rallentando e cosa potresti fare per essere parte della soluzione?

 

Photo by Amanda Sandlin on Unsplash


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