
Swiss e il valore dell’attenzione
1839, Robert Cornelius realizza il primo autoscatto della storia.
2013, l’Oxford English Dictionary proclama “selfie” parola dell’anno.
2016, Instagram ha più di 250 milioni di foto taggate #selfie.
Cosa ha portato gli autoscatti alla ribalta?
Psicologi e psicoterapeuti non hanno dubbi nel parlare di vanità ed egocentrismo, una sorta di gara autoreferenziale che mette in palio successo, prestigio, bellezza e potere. Tutto ruota intorno alla propria persona e non ci sorprende che molti colleghino il termine “selfie” a “selfish”, cioè egoista.
Viviamo quindi in una società dominata dall’individualismo?
Sì, secondo uno studio commissionato da Swiss International Air Lines: quasi 9 italiani su 10 percepiscono un egoismo sempre più diffuso e una progressiva riduzione del senso di solidarietà e comunità.
Swiss però non ci sta. Il valore dell’attenzione per le persone e la cura dei rapporti interpersonali sono sempre stati importanti per la compagnia aerea svizzera, che per questo ha lanciato il progetto “Art of Attentiveness” illuminando importanti monumenti nelle principali città europee.
Il messaggio è chiaro: i gesti reciproci di attenzione contano più dei valori materiali.
Come cambiare?
Mentre Swiss continua il suo impegno quotidiano, noi possiamo smettere di pensare ai selfie per iniziare a guardare ciò che ci sta intorno.
Un sorriso a chi incontriamo, uno sguardo più attento per cercare di carpire lo stato d’animo di chi abbiamo davanti… con la speranza che il nostro senso di appartenenza alla comunità aumenti col tempo. Il valore dell’attenzione è utile per vivere meglio e per lavorare meglio.
Scopri di più sul progetto “Art of Attentiveness” e sulle spettacolari installazioni luminose.
Image source: Swiss
Articolo in collaborazione con Buzzoole x Swiss International Air Lines
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