
Ha ancora senso usare Facebook?
Sono passati diversi anni da quando Facebook è entrato nelle nostre vite.
All’epoca c’erano pochi utenti, poi erano le aziende a essere poche, la grafica era completamente diversa, c’erano meno funzioni ma molte più relazioni umane. Con il tempo, la piattaforma di Zuckerberg si è evoluta e con lei anche tutte quelle dinamiche che hanno orientato le strategie di comunicazione.
Il contesto attuale è completamente cambiato: si parla molto di privacy, si discute del caso Cambridge Analytica, la reach organica (=il numero di visualizzazioni non a pagamento) tentenna e il costo delle inserzioni aumenta. Con questa premessa, sono tanti gli utenti che hanno deciso di abbandonare il proprio profilo per dedicarsi a social network più appaganti.
Facebook è morto?
Alla luce di ciò, e nonostante molti guru lo diano per spacciato, Facebook non è morto.
A dimostrarlo ci sono numerosi dati che possono chiarirci le idee più di quanto non possano fare le notizie sensazionalistiche. Sapevi, ad esempio, che le persone connesse in Italia sono aumentate del 10% rispetto all’anno precedente? E che nel 2018 gli utenti sono arrivati a 34 milioni, molto attivi soprattutto sui video? Tutti numeri molto importanti per le piccole aziende, perché aiutano a capire come ci sia posto per tutti malgrado le varie dicerie (spesso dettate da chi non è riuscito a usare Facebook correttamente).
Sta a noi, piano marketing alla mano, decidere se è uno strumento ancora valido per raggiungere i nostri obiettivi. Questa scelta, da prendere con estrema attenzione, dipende dalla nostra strategia di comunicazione, ovvero:
- dai risultati che vogliamo ottenere: cosa vogliamo comunicare?
- dal nostro pubblico: su quale social network sono attivi i miei clienti?
- dai canali di comunicazione che utilizzo: su quali account pubblico?
Insomma: Facebook si è evoluto e, di conseguenza, anche noi dobbiamo evolvere il nostro modo di usarlo.
Come usare Facebook per il tuo business
Se pensi che Facebook sia il luogo in cui pubblicare promozioni come se non ci fosse un domani, ecco forse hai sbagliato qualcosina.
Lo scopo di tutti i social media è quello di creare relazioni con gli utenti, ascoltarli, dialogare e aggregarsi. Le persone vanno online per informarsi e per rilassarsi, non per seguire Pagine egoriferite che parlano solo di ciò che vogliono vendere. Facebook non è una vetrina.
Piuttosto, per farti trovare dai tuoi clienti, dovrai pubblicare regolarmente contenuti di qualità che aiutino a risolvere problemi o che informino donando più consapevolezza. Se vendi confetture puoi proporre delle ricette o raccontare come abbinarle al salato, se sei un parrucchiere puoi spiegare la differenza tra balayage e shatush o come scegliere il colore giusto.
Via libera anche ai gruppi ben organizzati, funzionalità su cui Mark Zuckerberg punta di più, purché siano gestiti in modo intelligente e coerentemente alla tua attività. Niente foto di gattini a meno che tu non abbia un negozio di animali 😉
Anche se l’algoritmo tende a premiare i contenuti molto coinvolgenti, sarà inevitabile prevedere un budget da destinare alle inserzioni. Non perché la reach organica sia morta, ma perché raggiungere tutto il pubblico è comunque difficile e le sponsorizzazioni possono mostrare i post giusti alle persone giuste.
Copertura organica di Love Velo d’Astico (3.140 fan): la reach organica non è morta
L’importanza dei canali proprietari
Se Facebook continua a mutare, e per usarlo bene è necessario studiarlo adattando le nostre strategie, ci sono alcuni strumenti che ci permettono di dettare le regole gestendo i contenuti a nostro piacimento. Si chiamano owned media e sono i canali di proprietà dell’azienda: siti, blog, newsletter, app, magazine…
È qui che puoi parlare dei tuoi prodotti, degli eventi che ti vedono protagonista e di tutti quei temi che coinvolgono la tua attività. Come proprietario di questi mezzi di comunicazione potrai creare i tuoi contenuti in completa autonomia decidendo cosa, dove e quando pubblicare.
I canali proprietari sono importanti per il tuo business perché definiscono l’identità online del tuo brand senza influenze esterne. Per questo è importante che la maggior parte del tuo tempo sia dedicato, ad esempio, al sito invece che a Facebook.
Immagina di impiegare tre giorni per scrivere un articolo approfondito e ben indicizzato. Anche a distanza di anni questo sarà rintracciabile su Google e porterà visite al tuo sito aziendale, almeno finché non decidi tu di eliminarlo. Pensa invece di realizzare un video per Facebook, magari mettendoci una settimana tra riprese e montaggio, e di condividerlo sulla tua Pagina. Chi ti assicura che a distanza di 6 mesi non cambi l’algoritmo penalizzando ciò che hai creato con tanto impegno?
I social media sono uno strumento, non un fine, e come tale devono aiutarti a portare il pubblico sui canali di cui hai il pieno controllo.
Per me ha senso essere su Facebook?
Non ho mai nascosto la mia poca simpatia per Facebook. Non era un social network di cui avevo bisogno e il mio profilo l’ho creato solo per gestire le Pagine dei primi clienti.
Poi mi sono trasferita a 200 km di distanza e ho dovuto riprendere in mano la mia strategia di comunicazione. Solo dopo qualche ricerca mi sono resa conto che i miei nuovi potenziali clienti sono per la maggior parte su Facebook. È stata una decisione lunga e ponderata, ma ho deciso di abbandonare il mio amato Twitter a favore di una nuova Pagina dedicata alla mia attività. A sostegno, ho preparato un nuovo e più dettagliato calendario editoriale per il blog e per la newsletter.
Ho aperto la pagina in agosto, ma ho iniziato a usarla solo in ottobre. Con un piccolo budget ho deciso di avviare alcune inserzioni con lo scopo principale di far (1) conoscere la Pagina e (2) portare i fan su questo sito. Grazie a Facebook Ads mi sono assicurata di far arrivare i post sponsorizzati ai titolari di piccole imprese locali.
Dall’esterno le vanity metrics parlano di pochi ‘mi piace’ ai singoli post, ma in un mese ho raddoppiato gli iscritti alla newsletter e aumentato le visite al sito del 37%.
Per me ha senso essere su Facebook? Per ora sì, ma comunque nel modo più efficace per la mia strategia.
Conclusioni
Facebook è morto? Direi proprio di no. Per il momento è lontano il giorno in cui Facebook chiuderà i battenti, ma questo non significa che possiamo ancora considerarlo il social network che era nel 2008. Possiamo scegliere o meno di inserirlo all’interno della nostra strategia, possiamo decidere come investire il nostro budget e a quale tipologia di pubblico vogliamo arrivare.
Sicuramente è necessario cambiare mentalità per adattarci ai continui cambiamenti. Solo allora potremo capire se ci conviene restare su Facebook.
Aggiornamento del 18 febbraio 2022:
Nell’ultimo anno, gli utenti mensili su Facebook sono cresciuti del 6,2% ovvero circa 170 milioni di unità.
Aggiornamento del 6 novembre 2020:
Nuovi aggiornamenti da parte di Facebook, la crescita continua.
Aggiornamento del 30 gennaio 2019:
Facebook ha rilasciato i dati del 2018, confermando la continua crescita del social network.
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Image source: Will Francis on Unsplash
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